
L’integrazione di Omega-3 modula l’infiammazione nei depositi di tessuto adiposo nelle donne con obesità: uno studio lo dimostra.
L’obesità è una patologia caratterizzata da un’infiammazione locale e sistemica di basso grado. Viene gravemente associata alla resistenza all’insulina, ovvero le cellule dell’organismo hanno una sensibilità ridotta nei confronti dell’insulina, di conseguenza sono meno capaci ad assorbire il glucosio sotto la spinta di questo ormone, permettendo allo zucchero di accumularsi nel sangue.
È stato dimostrato che le diete a base di acidi grassi Omega-3 (EFA) migliorano la salute e di conseguenza anche le condizioni patologiche.
Visto che si conosce poco degli effetti degli Omega-3 EFA sull’infiammazione del tessuto adiposo e sul fenotipo nell’obesità dell’uomo, è stato condotto uno studio proprio per indagare le differenze nell’espressione dei marcatori infiammatori metabolici nel tessuto adiposo nelle donne obese che assumevano integratori a base di Omega-3 per 4 settimane, rispetto alle donne obese che seguivano una dieta ipocalorica.

Cosa dice lo studio?
Lo studio si è svolto da novembre 2014 a marzo 2016 presso una clinica olandese per l’obesità ed è stato approvato dal Comitato regionale di etica medica del centro medico VU di Amsterdam. Le pazienti sono state trattate con una dieta ipocalorica per 2 settimane o con una dieta arricchita con acidi grassi Omega-3 per 4 settimane prima di essere sottoposta all’intervento di bypass laparoscopico. È stato notato che l’infiammazione cronica è stata migliorata dagli acidi grassi Omega-3 nel tessuto adiposo viscerale. Inoltre nelle pazienti con diabete di tipo 2, gli Omega-3 hanno ridotto l’espressione della proteina Netrina-1.
Gli effetti positivi degli Omega-3
I risultati dello studio dimostrano che rispetto ad una dieta ipocalorica, una dieta arricchita con acidi grassi Omega- 3 influenza lo stato infiammatorio in diversi depositi di tessuto adiposo e i marcatori dell’infiammazione. Per poter beneficiare degli effetti biologici degli Omega-3, visto che il fegato non è in grado di produrli dalla scomposizione degli acidi grassi liberi, devono essere introdotti con la dieta o attraverso gli integratori alimentari.