Il morbo celiaco

Il morbo celiaco e la sensibilità al glutine

Secondo le società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica la celiachia è una condizione immuno-mediata provocata dal glutine in individui predisposti geneticamente ed è caratterizzata da una serie variabile di sintomi indotti dal glutine, dalla presenza di specifici anticorpi e da enteropatia (ad esempio l’atropia dei villi intestinali).

Il glutine è il nome dato ad una famiglia di proteine (prolamine) alcol solubili presenti nel grano (gladine e glutenine).
Prolamine simili a quelle del grano sono contenute anche nella segale (segaline) e nell’orzo (ordeine). In individui predisposti geneticamente l’utilizzo di cibi contenente glutine può portare ad una ipersensibilità glutine specifica che si concretizza in un processo autoimmune che causa un danneggiamento della mucosa intestinale.

La completa eliminazione del glutine dalla dieta allevia la risposta immunitaria e consente una guarigione clinica, sierologica ed istologica. La
dieta deve essere seguita per tutta la vita. L’aumento della conoscenza ed il miglioramento dei metodi diagnostici hanno portato ad un
grande incremento delle diagnosi di celiachia.
Attualmente la celiachia è una delle patologie più comuni nel mondo occidentale.

Predisposizione genetica e patogenesi della celiachia

L’ereditarietà è un fattore di rischio importante nella celiachia. Una persona con genitori fratelli o sorelle celiaci ha un rischio del 20% superiore rispetto a chi non ha parenti prossimi affetti da questa patologia.

Il 98% delle persone che soffrono di celiachia sono positive ai geni HLA DQ2 o DQ8, questi geni sono

coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria e codificano delle proteine di istocompatibilità che si trovano sulle membrane delle cellule epiteliali intestinali.
Il glutine è in grado di legarsi alle proteine HLADQ2 e HLA-DQ8, il complesso così formato attiva i linfociti T che iniziano a produrre diverse citochine quali interferone gamma, interleuchina 2, interleuchina 4, TNF alfa. Queste citochine causano apoptosi e iperproliferazione cellulare che portano all’appiattimento della mucosa intestinale.

La celiachia di solito si presenta con i classici sintomi della sindrome del colon irritabile come gas, diarrea, crampi e distensione. La forma classica si sviluppa nei primi due anni di vita e questo include problemi digestivi e di cattivo assorbimento di cibi e nutrienti.
Dall’età di 3 anni in poi si sviluppa una forma chiamata ‘atipica’ che è prevalente negli adulti.

Tutte le volte che la malattia é clinicamente diagnosticata in un adulto, vi é la possibilità che la persona la abbia avuta per anni o decenni latente o non espressa.
La diagnosi richiede ancora la visione del villo totalmente atrofizzato tramite endoscopia e questo si presenta solo nella parte finale dopo molti anni o decenni. Perciò è importante considerare altri fattori per la diagnosi come la presenza di anticorpi anti-glutine.
La presenza di questi anticorpi in soggetti con villi intestinali ancora sani e che seguono una dieta con il glutine è segno premonitore di un deterioramento della mucosa intestinale e quindi di celiachia.

Consigli utili e precauzioni da prendere per quando si mangia fuori casa

Quando uscite per andare da amici o in un ristorante è possibile che alcuni residui di glutine siano presenti nel cibo anche se chiedete espressamente
cibi senza glutine. Il consiglio è quello di assumere un enzima che favorisce la digestione del glutine come Glutenzyme, in modo da prevenire eventuali effetti collaterali da componenti del cibo che contengono glutine. Questo enzima ne favorisce l’assorbimento e vi consente di uscire in tutta sicurezza.

Gli integratori che consigliamo in caso di celiachia per migliorare le condizioni dell’intestino con specifica azione nei tratti intestinali sono:

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