L'autostima è definita come la "valutazione che una persona ha di sé e che applica a se stessa".
L’autostima nasce dal rapporto con gli altri, con le persone che ci circondano, perché queste ci restituiscono un’immagine che costituisce gran parte dell’idea che abbiamo di noi. I genitori, la famiglia, gli amici, gli insegnanti, tutti influiscono sulla percezione che abbiamo di noi e, a seconda dei messaggi che riceviamo, di quello che gli altri ci rimandano, possiamo sentirci bravi o inadatti, svegli o ingenui, forti o deboli, indipendenti o bisognosi.
È importante specificare che l’autostima è un fattore dinamico, che evolve nel tempo e subisce variazioni anche notevoli nel corso della vita. Non si nasce con la giusta autostima, essa va piuttosto coltivata, curata, alimentata durante il corso dell’esistenza. La sana autostima è indipendente dal giudizio degli altri; è caratterizzata da una profonda conoscenza di se stessi; aiuta a mantenere i punti di forza e a migliorare quelli di debolezza; promuove obiettivi stimolanti ma non eccessivi; e spinge la persona al confronto con se stessa e con gli altri.
La scarsa autostima può essere attribuita ad un blocco psicologico che si stabilisce in seguito a dei condizionamenti ambientali. Se, ad esempio, un bambino è stato ripetutamente sgridato, da adulto starà sempre sulla difensiva e finisce col credersi sbagliato, perdente, sconfitto in partenza, con idee fisse autolimitanti.
I Fiori di Bach utili
Il Dr. Bach considerava lo squilibrio emozionale come una conseguenza delle aggressioni che il mondo esterno esercita sul singolo nel corso della sua vita, e che possono essere determinanti per lo stato di salute della persona. Ritenendo che la nostra vita abbia senso solo nel momento in cui rispecchia la nostra essenza, Bach riconosceva nel singolo la capacità e il compito di essere su questa terra l’espressione della perfezione della quale, nel profondo, è dotato.
Proprio dalle sue essenze, tre fiori possono sostenere la nostra perfetta espressione:
Larch
Potenziale armonico: Audacia. “Per quelli che non considerano sé stessi abili o capaci quanto chi sta loro intorno, sono convinti di fallire, di non avere mai successo, e così non fanno neppure un tentativo, o non lo fanno con sufficiente convinzione“.
L’individuo vive nel presentimento di un fallimento imminente. Non si sente capace perché non ha fiducia in sé, si autolimita e non si sviluppa. Pensa di valere meno degli altri, di essere meno abile, inferiore. Ha una personalità debole, non sa opporsi alle situazioni esterne negative, soffre di complessi d’inferiorità, mancanza di autostima e autosvalutazione. Non rischia né si sforza, per la paura di fallire, e se lo fa, si predispone mentalmente al disastro. Si sente insicuro, non è in grado di contare su se stesso e manifesta diverse paure legate soprattutto alla propria percezione di inadeguatezza e incapacità.
Il rimedio insegna a non scoraggiarsi, a valutare la situazione con equilibrio e a prendere iniziative. Si impara a guardarsi dentro, partendo da ciò che siamo e non da
quello che pensano gli altri di noi. Recupero dell’autostima e della corretta valutazione di sé.
Chi ha bassa autostima, mostra scarsa fiducia nella propria persona, nel proprio giudizio e nelle proprie capacità, non si fida della sua voce interiore, manca di intuizione e decisione. Se si trova a dover prendere una decisione importante, proverà incertezza e la sensazione che qualunque scelta farà si dimostrerà sbagliata. Quindi cambia idea facilmente, cerca conferme e chiede consigli che poi segue alla lettera, magari dando retta all’ultimo. Suddito delle convenzioni e delle superstizioni, è caratterialmente pigro, privo d’iniziativa e di senso pratico. Stima i decisi che hanno le situazioni in pugno.
Holly
Potenziale armonico: Amore. “Per coloro che, a volte, sono assaliti da sentimenti come l’invidia, la gelosia, la vendetta, il sospetto. Queste persone possono soffrire molto nel proprio intimo, benché spesso non vi sia una reale causa a giustificare tale infelicità“.
L’individuo soffre di senso di inferiorità e ha paura dell’opinione altrui, ma lo maschera con una corazza indurita. Si valuta poco e sente di avere il mondo contro. Separato dall’amore, ha il cuore chiuso e indurito, non si fida di nessuno. Non riconosce più la parte amorevole di sé e degli altri. Non si sente amato e così non ama. Odia anche violentemente, vede negatività e contrarietà ovunque. Permaloso e puntiglioso, suscettibile, prepotente, è sgarbato nelle comunicazioni, le relazioni sociali sono impoverite, i rapporti interpersonali difficili. Condizionato da esperienze passate, si alimenta dai grandi dolori e delusioni, che hanno prodotto in lui un “blocco del cuore”, tende a pregiudicare e a generalizzare le situazioni, a ruminare forme di vessazione e confabulazione ai danni altrui. Ha paura di soffrire e di essere escluso: il suo è un dolore sordo, rabbioso.
Il rimedio sviluppa l’amore per sé, cioè l’autostima, zittisce quella voce acida che ci spinge a misurarci in continuazione con gli altri e a sospettare di loro. Dona il fascino di chi ama se stesso ed è pronto per amare gli altri. Recupero della capacità d’amare, di accettare e stimare se stessi e gli altri, riequilibrio dell’affettività. Si apre il cuore all’amore e alla compassione. Elimina o attenua i sentimenti negativi verso gli altri. Porta l’amore dove sembra che manchi, protegge dalla propria stessa negatività.
Cerato
Potenziale armonico: Certezza. “Per quelli che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per poter prendere da soli delle decisioni. Chiedono costantemente consiglio agli altri, e spesso vengono fuorviati“.
Il rimedio aiuta a prendere decisioni, favorendo il ricupero dell’autonomia interiore, la sicurezza e la fiducia in se stessi e nel proprio intuito.
Nelle relazioni interpersonali e sentimentali, avere autostima alimenta quell’alone incantatore che può rendere irresistibili agli occhi altrui. Amarsi non è semplice e si basa sul conoscersi e accettarsi con tutti i pregi e i difetti che ci caratterizzano. Se l’individuo ha ricevuto scarso amore, indifferenza o rifiuto da parte delle figure significative dell’infanzia, ne derivano insicurezza, paura di non piacere agli altri e svalutazione della propria identità.