tiroide

Parlare di tiroide equivale a prendere in considerazione l’intera funzionalità dell’organismo

Sono infatti tali e tanti i compiti svolti dagli ormoni che la tiroide produce, T4, tiroxina, e T3, triiodiotironina, ovvero la forma attiva dell’ormone, che tutti i processi che avvengono nel corpo ne sono influenzati: regolazione del metabolismo energetico, attività cardiaca, respiratoria, intestinale e del sistema nervoso, frequenza respiratoria, ma anche la temperatura corporea, il sonno e lo sviluppo del feto e del bambino. E si potrebbe continuare. È un vero e proprio superorgano, che risulta spesso un bersaglio per vari input negativi, tra cui stress ed inquinanti noti come interferenti endocrini.

Tiroidite di Hashimoto

Una delle problematiche più frequentemente riscontrate è la tiroidite autoimmune di Hashimoto, una patologia che si manifesta con fasi alterne di ipotiroidismo ed ipertiroidismo e che è contraddistinta da alti livelli di anticorpi verso l’organo: anti-perossidasi e anti-tireoglobulina.

Lo studio

Secondo il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, la tiroidite di Hashimoto colpisce il 5-15% e 1-5% della popolazione femminile e maschile, rispettivamente. Le cause sono molteplici e non ancora individuate in modo inequivocabile. Senza dubbio, stress, cattiva alimentazione e disbiosi intestinale costituiscono perlomeno una concausa che consente alla patologia di manifestarsi.

Le caratteristiche di base di una nutrizione di sostegno alla funzionalità tiroidea sono molteplici e possono essere riassunte con alcuni aggettivi, ad esempio: antinfiammatoria, immunomodulatoria, alcalinizzante, priva di inquinanti.

L’alimentazione ideale per la tiroide

Da un punto di vista nutrizionale, occorre che assicuri un adeguato apporto proteico, normocalorica, ricca di fibre e ponga particolare attenzione a fornire un costante apporto di selenio, elemento antiossidante, capace di influenzare la produzione di ormoni tiroidei e ridurre i livelli di anticorpi anti-tiroide, nonchè un controllato apporto di iodio.

Iodio

Quest’ultimo elemento ha infatti una ruolo importante per la tiroide, essendo il componente indispensabile degli ormoni tiroidei, ma va considerato in una duplice ottica dose-dipendente, ovvero un eccesso può portare ad una ridotta funzionalità tiroidea, così come il difetto. In sostanza, la salute della tiroide passa per adeguati apporti di selenio e iodio, perciò a prescindere da un’eventuale tiroidite. E in tal senso, quando non è possibile porre attenzione a tali nutrienti, vale la pena supportare l’organismo con integratori naturali a dosaggi fisiologici, ovvero secondo le indicazioni dei LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana).

Vitamina D

Fondamentale invece, in caso di autoimmunità anche un’integrazione di vitamina D, il cui ruolo nel modulare la reattività del sistema immunitario, inclusa quella autoimmune, è sempre più al centro della ricerca scientifica, insieme ai preziosi omega 3, rigorosamente di origine vegetale, per modulare la risposta autoimmune, anche in questo caso con modalità dose dipendente: basse dosi, ridotta autoimmunità, alte dosi, boost immunitario.

Nella seguente tabella vengono forniti alcuni consigli per impostare una terapia nutrizionale di sostegno alla tiroide:

Effetti e tipologia di alimenti

Estratti di frutta e verdura

Cereali e pseudocereali senza glutine

Noci, olio di semi di lino, olio di semi di canapa ed olio di noci

Legumi in tutte le forme

Germogli di qualsiasi tipo

Crucifere solo cotte

Autrice: dr Sabina Bietolini, PhD, biologa nutrizionista

  • Direttore Master II liv. “Nutrizione Vegetale, Plant-food Nutrition” International Medical University Unicamillus,
  • Professore a contratto Unicusano
  • Responsabile Scientifico Master II liv. “Fitoterapia Appplicata”, Unicusano
  • Responsabile Scientifico Corso Perfez. “Infiammazione Cronica: gestione e prevenzione”, Unicusano
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